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Basi di Bushcraft per il bikepacking

by Francesco Nguyen
3 Gennaio 2023
in Guida
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Il bushcraft per il bikepacking

Se vuoi portare i tuoi viaggi in bikepacking a un livello superiore, devi imparare le basi del bushcraft: l’arte di sopravvivere nella natura selvaggia utilizzando solo materiali naturali che si trovano nell’ambiente. Questa abilità può tornarti utile quando, durante un viaggio in bikepacking, ti ritrovi bloccato nel bel mezzo del nulla.

In questo articolo parleremo di alcune abilità di base del bushcraft che devi conoscere.

Cos’è il bushcraft?

Il Bushcraft è un termine utilizzato per descrivere le abilità e le conoscenze necessarie per sopravvivere nella natura. Include attività come la costruzione di ripari, la ricerca di cibo e acqua, la preparazione di fuochi e la navigazione utilizzando solo punti di riferimento naturali.

Il Bushcraft richiede una profonda comprensione del mondo naturale e la capacità di leggere i segnali che la natura ci fornisce. Ad esempio, saper identificare le piante commestibili o individuare le tracce degli animali può fare la differenza tra la vita e la morte in una situazione di sopravvivenza.

Il bushcraft implica anche l’uso di strumenti e attrezzature. In molti casi, l’unico strumento disponibile può essere un coltello, quindi è importante saperlo usare per attività come tagliare la legna.

Il Bushcraft non è solo sopravvivere nella natura, ma anche godersi e apprezzare la bellezza della natura. Campeggiare sotto le stelle, ascoltare i suoni della foresta e guardare l’alba dalla cima di una montagna sono tutte esperienze che si possono fare grazie al bushcraft.

Ci sono molti modi diversi per imparare le tecniche e i “trucchi di questa disciplina. Ci sono corsi offerti da organizzazioni come l’Associazione Scout, ma anche istruttori privati che offrono i loro servizi. Ci sono anche molte risorse disponibili online e nelle biblioteche per chi vuole saperne di più su questo affascinante argomento.

Queste abilità possono essere utile quando ti ritrovi bloccato nel bel mezzo del nulla durante un viaggio in bikepacking, oppure se devi costruire un riparo o accendere un fuoco in una situazione di emergenza.

Uno degli aspetti più importanti del bushcraft è saper identificare piante e animali commestibili. In natura ci sono molte piante velenose che possono farti ammalare, quindi è importante saper distinguere. Dovresti anche essere in grado di identificare quali parti di un animale sono commestibili, poiché non tutte le parti sono sicure da mangiare.

Un altro aspetto fondamentale del bushcraft è saper costruire un riparo. Se ti trovi in una situazione in cui devi passare la notte all’aperto, devi sapere come costruire un riparo che ti protegga dagli elementi. Si può andare dalla costruzione di una semplice tettoia con rami e foglie alla costruzione di un riparo più complesso con tronchi e altri materiali.

Infine, saper accendere un fuoco è una delle abilità più utili che puoi avere nel bushcraft. Il fuoco può essere usato per riscaldarsi, cucinare, illuminarsi e proteggersi dai predatori. Esistono diversi modi per accendere un fuoco, quindi è importante impararne il più possibile. Il metodo più comune è l’utilizzo di un accendifuoco a frizione, come un trapano ad arco o un trapano a mano.

Come riconoscere piante edibili

Quando si va alla ricerca di piante commestibili, è importante essere in grado di identificare quali piante sono sicure da mangiare e quali no. Ci sono molti fattori da considerare quando si cerca di determinare se una pianta è commestibile, tra cui le foglie, gli steli, i fiori e le radici.

Una delle cose più importanti da osservare quando si cerca di identificare una pianta commestibile sono le sue foglie. La forma, la dimensione e il colore di una foglia possono spesso fornire indizi sulla sua commestibilità o meno. Ad esempio, è più probabile che le foglie piccole e ovali siano commestibili rispetto a quelle grandi e rotonde. Inoltre, le foglie di colore verde o giallo sono generalmente sicure da mangiare, mentre quelle rosse o viola potrebbero non esserlo.

Anche gli steli di una pianta possono essere utili per determinare se è commestibile o meno. Gli steli sottili e lisci sono solitamente sicuri da mangiare, mentre quelli spessi e spinosi non lo sono. Inoltre, i fiori di una pianta possono fornire indizi sulla sua commestibilità. I fiori dai colori vivaci e dall’odore dolce sono in genere sicuri da mangiare, mentre quelli dai colori spenti o dall’odore amaro potrebbero non esserlo.

Infine, anche le radici di una pianta possono essere utili per determinare se è commestibile o meno. Le radici di colore bianco o chiaro sono in genere sicure da mangiare, mentre quelle scure o nere potrebbero non esserlo. Tenendo conto di tutti questi fattori, è importante usare il proprio giudizio quando si cerca di determinare se una pianta è commestibile o meno.

In caso di dubbi, è sempre meglio scegliere la prudenza ed evitare di mangiare qualsiasi pianta che non si possa identificare con certezza come sicura.

In Italia ci sono numerosi corsi offerti dai parchi nazionali e dal CAI per imparare a come riconoscere le piante che puoi mangiare: ti consigliamo di frequentarli prima di mangiare qualsiasi bacca o pianta che non conosci o hai già mangiato.

Come costruire un riparo d’emergenza

Quando si verifica un disastro, è importante avere un piano per trovare un riparo. Se ti ritrovi senza un posto sicuro dove andare, la cosa migliore è costruire un rifugio di emergenza. Questo ti proteggerà dalle intemperie e ti aiuterà a sopravvivere fino all’arrivo dei soccorsi.

Costruire un rifugio di emergenza non è così difficile come potresti pensare. Con un po’ di pianificazione e alcuni materiali di base, puoi creare uno spazio che ti terrà al sicuro e comodo fino all’arrivo dei soccorsi. Ecco alcuni consigli su come costruire un rifugio d’emergenza:

  1. Trova un luogo adatto. Quando scegli un posto per il tuo rifugio d’emergenza, cerca un’area lontana da inondazioni, frane o altri potenziali pericoli. Inoltre, devi assicurarti che l’area sia abbastanza grande da ospitare comodamente tutti i membri del tuo gruppo.
  2. Libera l’area dai detriti. Una volta trovato un luogo adatto, rimuovi tutti i detriti o gli ostacoli che potrebbero ostacolare i tuoi sforzi per costruire un rifugio. In questo modo sarà più facile allestire il tuo rifugio e sarà più confortevole viverci.
  3. Raccogli i materiali per le pareti e il tetto. A seconda dei materiali a tua disposizione, ci sono diversi modi per costruire le pareti e il tetto del tuo rifugio di emergenza. Alcune opzioni comuni includono l’utilizzo di alberi, tronchi, rocce o persino scatole di cartone.
  4. Crea dei fori di ventilazione. Una volta posizionate le pareti e il tetto del tuo rifugio, assicurati di creare diversi fori di ventilazione. Questo aiuterà a far circolare l’aria e a prevenire l’accumulo di condensa all’interno del rifugio.
  5. L’isolamento aiuterà a mantenere il tuo rifugio caldo quando fa freddo e fresco quando fa caldo. Alcuni materiali isolanti comuni sono foglie, erba, paglia.
  6. Copri l’ingresso. Una volta terminata la costruzione del tuo rifugio d’emergenza, copri l’ingresso con un indumento antivento o con la bici stessa

Poi occorre creare la struttura portante del tetto con i pezzi più pesanti, avendo cura che gli angoli siano ben fissati a terra cosicché non si muova. La sistemazione deve essere piuttosto stretta per evitare che l’acqua scorra attraverso le fessure tra i vari elementi. Successivamente si possono posizionare due spessi strati di materia vegetale (foglie secche) sovrapposti a forma di X; il secondo strato dovrebbe essere accatastato in modo tale da coprire anche quello sottostante.  Infine, ultimata la costruzione del tetto si può procedere all’assemblaggio delle altre parti del rifugio.

Il triangolo della combustione

Un fuoco ha bisogno di tre cose per accendersi: calore, combustibile e ossigeno. Il calore può provenire da un fiammifero, da un accendino o anche dal sole. Il combustibile può essere qualsiasi cosa in grado di bruciare, come legno, carta o benzina. L’ossigeno presente nell’aria permette la reazione chimica della combustione.

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Quando tutti e tre questi elementi sono presenti, formano il cosiddetto triangolo della combustione. Ed è proprio questo triangolo che deve essere presente affinché un fuoco si accenda.

Se manca uno dei lati del triangolo, il fuoco non potrà accendersi. Ad esempio, se non c’è calore, il combustibile non potrà accendersi. Oppure se non c’è ossigeno, il fuoco soffocherà rapidamente e si spegnerà.

Per continuare a bruciare, il fuoco ha bisogno di un continuo apporto di aria fresca. Quest’aria fresca fornisce l’ossigeno necessario alla combustione. Se un fuoco è chiuso in una stanza ermetica, prima o poi finirà l’ossigeno e si spegnerà.

Il triangolo della combustione è un concetto semplice ma importante da capire se vuoi accendere un fuoco.

Come accendere un fuoco

La prima cosa da fare è trovare un luogo adatto per farlo. Assicurarsi che sia stato autorizzato ad accendere fuochi e che vi sia un’area aperta con poca vegetazione.

Un modo per accendere il fuoco partendo da zero è usare la tecnica di focolarizzazione, ben nota a molti scout, anche se non sempre la più efficiente. Per cominciare, procuratevi numerosi ramoscelli sottili e della corteccia. Disponeteli in modo da formare due gruppi incrociati a forma di X sulla base del basisbrenner (un piccolo accumulo di legna). Pigiate i pezzi nell’accumulo centrale per creare spazi vuoti in cui posizionare gli stecchi più fini in verticale all’interno del nucleo del focolare, come corde sovrapposte.

A questo punto potete prendere acqua o sabbia bagnata e disporla sul nucleo del focolare – viene chiamata “luce fredda” ed è importante perché ammorbidisce le fibre della corteccia e accelera l’accensione.

Ora tutto quello che serve è esca infiammabile; può trattarsi di foglie secche usate come paglia, stecchi oppure zolfanelli; un altro metodo consiste nell’utilizzo dello strofinaccio asciutto. Posizionateli tra i rami e accendi l’esce con un accendin o altro; a questo punto il fuoco dovrebbe partire facilmente con soffio lento e costante.

Come orientarsi nella natura usando quello che c’è intorno a te senza gps o telefono

Se ti trovi nella natura senza un GPS o un telefono, ci sono comunque dei modi per orientarsi. Puoi usare il sole, le stelle, la luna e altri punti di riferimento naturali per aiutarti a capire da che parte è il nord.

Il sole sorge a est e tramonta a ovest, quindi se è giorno e sai all’incirca che ora è, puoi usare il sole per capire in che direzione è l’est o l’ovest. Se non sai che ora è, puoi comunque usare il sole per trovare il nord. Il sole è sempre direttamente a sud a mezzogiorno, quindi se tracci una linea immaginaria che parte dal sole e attraversa l’orizzonte, quella linea punterà verso nord.

Anche le stelle ruotano intorno alla Stella Polare, quindi se riesci a trovare la Stella Polare nel cielo notturno, saprai da che parte è il nord. Anche la luna orbita intorno alla Terra da ovest a est, quindi se vedi la luna sorgere nel cielo, saprai che l’est è in quella direzione.

Esistono anche alcune piante che possono aiutarti a orientarti. Ad esempio, il muschio cresce soprattutto sul lato nord degli alberi perché ha bisogno di meno luce solare. Quindi, se vedi del muschio crescere su un albero, significa che la direzione è il nord. Questa è una soluzione che non funziona sempre al 100% ma ti può dare una buona indicazione.

Sapere da che parte è il nord può essere utile in molte situazioni, ad esempio quando cerchi di trovare la strada per tornare al tuo campeggio o alla tua auto. Può essere utile anche in una situazione di emergenza, quando devi segnalare l’aiuto o trovare la strada per uscire dal bosco. Familiarizzando con alcune di queste tecniche di orienteering, sarai più preparato la prossima volta che ti troverai in una situazione in cui GPS e telefoni non funzionano.

Il nodo più utile

Uno dei nodi più utili da sapere fare in campeggio è il nodo quadrato. Il nodo quadrato è un nodo versatile che può essere utilizzato per una serie di compiti, come fissare un telo agli alberi o assicurare un carico su un animale da soma. Per fare un nodo quadrato, inizia prendendo due lunghezze di corda e incrociandole al centro. 

Prendi un’estremità di ogni corda e legala intorno all’altra corda, assicurandoti che la corda formi un anello. Successivamente, prendi l’altra estremità di ogni corda e infilala nel cappio creato dal primo passo. Infine, tira entrambe le estremità della corda finché il nodo non è ben saldo.

Il nodo quadrato è un nodo forte e affidabile che può essere utilizzato in molte situazioni diverse. 

Consigli sui libri sul bushcraft

Se sei interessato a saperne di più sul bushcraft, ci sono alcuni ottimi libri che possono insegnarti le basi. “Bushcraft” di Mors Kochanski è un ottimo manuale sull’argomento, mentre “The Complete Book of Bushcraft” di Ray Mears è un’altra risorsa eccellente. Entrambi i libri trattano argomenti come la creazione di un fuoco, la costruzione di un riparo, il foraggiamento e le abilità di base per la sopravvivenza in natura.

Se stai iniziando a praticare il bushcraft, questi libri possono fornirti una solida base su cui costruire le tue conoscenze. Tuttavia, non dimenticare che l’esperienza non può sostituire l’apprendimento di questo tipo di abilità.

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