Andare in Gravel, ca va san dire, è molto divertente. Farlo in posti belli ancora di più.
Mettici anche un weekend in uno dei posti più iconici della costa toscana, una bella traccia e più di 300 partecipanti amanti del gravel e fai bingo.
Abbiamo pedalato ad Unpaved Roads Punta Ala in un fine Aprile che sapeva fortemente di estate, insieme ad altri tantissimi appassionati e al nostro amico Pietro Franzese.
Cos’è Unpaved Roads
È una serie di eventi gravel in giro per l’Italia con una formula weekend: arrivi il sabato (se vuoi pedali con un traccia bonus), pedali domenica e nel mezzo sei coccolato da ottimi ristori, location super e tanta gente simpatica.
La filosofia di Unpaved è assolutamente no-race: non si arriva con il testosterone a mille, ma con uno spirito di condivisione e il sorriso sulle labbra.
Si possono scegliere due tracce: la corta e la lunga. Le distanze non sono mai eccessive, ma ti tengono impegnato (prendendola con calma) per tutto il giorno – cosa buona dato che i posti in cui passano sono sempre top.
La difficoltà tecnica non è decisamente la priorità per Unpaved Roads: tutti i percorsi sono pensati per essere accessibili ai più, ma anche per gli stagionati shredder del gravel non manca da divertirsi.
Punta Ala: maremma …!
Alla maremma in Toscana si aggiungono tanti appellativi, più o meno educati, ma mai bellissima.
Invece il golfo di Punta Ala è qualcosa di veramente eccezionale.
Arrivati in questa cittadina da mare si ha quella vibe da villeggiatura anni ‘80 e rusticità tipica toscana che crea un mix strano ma familiare.
Addentrandoci verso il Camping Punta Ala (che si merita tutte le sue stelle) si ritorna invece alla Toscana “classica”: colline, campi ondulati e tanto verde.
Dopo aver ritirato il ricco pacco evento di Unpaved Roads, sabato (anche con una bottiglia di vino personalizzata che, confessiamo, non ha superato la notte), abbiamo fatto un giro per gli stand di Liv, Giant, Northwave, Vittoria e Rh+ curiosando sulle ultime novità di questi brand che supportano Unpaved.
In particolare abbiamo avuto la fortuna di accaparrarci in test la Giant Revolt X (ne abbiamo parlato qua), che si è rivelata un’alleata preziosa lungo il tragitto.
Complice il caldo e l’atmosfera festaiola, ci siamo diretti subito al bar sulla spiaggia del Camping Punta Ala per bere una birra e assistere all’estrazione della lotteria di Unpaved Roads.
Ad ogni evento ci sono infatti dei bei premi per i partecipanti, come giacche da ciclismo, ciclocomputer di Giant e Wahoo e altri componenti molto stuzzicanti.
E’ stato estremamente divertente stare in mezzo a tutti i partecipanti mentre sorseggiando birre ci facevamo trascinare da Peppe Esposto, master of ceremonies, che su un pezzo disco e l’altro estraeva i biglietti dei fortunati vincitori.
Mentre il sole tramontava sulla costa di Punta Ala, siamo tornati in stanza per dare un’ultima occhiata alla traccia lunga, 80 km per 1000 m di dislivello nella maremma costiera.
Com’è il percorso
Alle 8 ci siamo riuniti per ascoltare il brief con la traccia stampata bella in grande davanti a noi e le raccomandazioni sulla sicurezza – d’altronde non è un gara.
Eravamo in circa 300 alla partenza con la musica a palla dalle casse e ci siamo inoltrati subito in un sentiero nei boschi maremmani, in cui siamo potuti distanziare per bene per poi proseguire più spediti in sicurezza.
Con il giusto mix di asfalto e sterrato il percorso è filato liscio e in tranquillità. Le colline toscane si fanno sempre sentire, ma in cima alla salita c’era sempre un paesaggio che ripaga ampiamente i picchi in fascia 4.
Dopo esserci inoltrati nella maremma al riparo dagli alberi, siamo passati tra stradine secondarie e ghiaia tra i vigneti fino al primo ristoro, dove abbiamo potuto gustarci una meritata focaccia con la mortazza e un’abbondante crostata mentre gli anziani del paese osservavano questa fiumana di ciclisti ingozzarsi e ridere.
Nei successivi 30 km abbiamo attraversato i boschi verso il mare. La difficoltà tecnica è minima, ma per fare il lungo un po’ di gamba serve: per chi è alla prima esperienza c’è sempre il corto (50 km): facile, scenico, appagante.
La maremma ci ha stupito di nuovo per la bassa densità abitativa: per molti chilometri sembrava che gli unici abitanti della zona fossero solo i partecipanti di Unpaved Roads.
Pedalata dopo pedalata siamo arrivati a Castiglione della Pescaia pronti al secondo ristoro, in cui non neghiamo che ci siamo ingozzati di fave e pasta fatta in casa.
Mentre il sole scaldava per bene ci siamo avvicinati alla fine del percorso, che riservava il pezzo più bello: un lungo tratto con una vista a strapiombo sul mare. Abbiamo pedalato sulla terra rossa su un ampio sentiero da cui si vedeva tutta Punta Ala e praticamente tutti si sono fermati a fare una foto in questo spot altamente instagrammabile.
Un veloce single track e siamo tornati al campeggio di Punta Ala dove ci siamo uniti tutti assieme per l’aperitivo finale mentre il tramonto scendeva ancora una volta nel mare della Toscana.
Per chi è Unpaved Roads
Durante i preparativi della partenza ci siamo guardati un po’ attorno e abbiamo visto ciclisti e cicliste di tutti i tipi.
Giovani e pensionati, gravellisti in completo Rapha, mountain bike in acciaio con la salopette della squadra anni 80.
Quello che non abbiamo trovato, detta in francese, sono i “cagacazzi”, termine universale per definire quei ciclisti che non ti salutano quando ci si incrocia o che partono a 120 rotazioni al minuto con quell’aria “eh vedi che io [attività che l’ego propone]”.
Insomma Unpaved Roads è per tutti. Con la possibilità di scelta tra percorso corto o lungo ci si può indirizzare su qualcosa alla propria portata o fare una prima esperienza in qualcosa di nuovo. L’ambiente è molto rilassato e le chiacchiere sono sempre facili da iniziare.
I prossimi appuntamenti di Unpaved Roads li trovi qua o sul sito.
Qui sotto trovi il video di Pietro Franzese che ha pedalato con noi, in cui tiriamo fuori anche dei retroscena interessanti: