Chasing Wild: bikepacking e packrafting in British Columbia
Chasing Wild racconta di tre amici che attraversano in bici e in canoa le vaste foreste boreali e le gelide acque della British Columbia per condividere la lotta del popolo dei Tahltan nella protezione delle loro terre. Lungo la strada catturano trote giganti, scappano da un grizzly e trattano un argomento pericoloso, le potenziali catastrofi in caso di incidenti nelle miniere a cielo aperto.
Guarda il film, le foto del viaggio e leggi un Q&A con uno dei registi a cura di Logan Watts di Bikepacking.com!
Film e foto da Luca Kantola, Colin Arisman e Tyler Wilkinson-Ray
Tre amici sono partiti per una spedizione di oltre 400 km, bikepacking (180km circa) e packrafting (260km circa) nel cuore delle Sacred Headwaters nella British-Columbia nord-occidentale. Questa regione è il luogo di nascita di tre fiumi importanti per la risalita dei salmoni ed è sede del popolo dei Tahltan. Sulla scia del devastante disastro della miniera di Mount Polley, l’obiettivo della squadra era di immergersi nella terra per capire meglio la posta in gioco mentre un’ondata di nuove miniere si sta sviluppando in questo angolo remoto del Canada.
Chasing wild offre una finestra emozionante e che fa riflettere su questo paesaggio selvaggio e su quello che sarà il suo futuro.
Ecco qualche domanda di Logan Watts al regista Luke Kantola:
“Questo viaggio è stato chiaramente ispirato dal disastro minerario di Mount Polly e dalla somiglianza tra questo e la nuova miniera di Red Chris. Quante miniere minacciano tali spartiacque in British Columbia?
Ci sono undici progetti nella sola British Columbia Nord-occidentale che minacciano i bacini idrografici incontaminati e l’habitat del salmone. Questi sono in fase di esplorazione avanzata o sono già operativi. Ci sono ancora più progetti attivi più a Sud sempre nella stessa regione.
Sei a conoscenza di altre miniere che potrebbero causare disastri simili?
La miniera di Mount Polley ha avuto un malfunzionamento alla diga che avrebbe dovuto trattenere gli scarti, riversando oltre 24 milioni di metri cubi di rifiuti nello spartiacque. Il disastro ha ovviamente devastato l’acqua potabile e la pesca nella zona.
La parte spaventosa è che Mount Polley era piuttosto piccola rispetto alle miniere che vengono proposte e costruite ad oggi. Ad esempio, Red Chris, la miniera presente nel nostro film, ha un’altezza della diga di sterzata pari a due volte quella di Mount Polley, e lo scarico di Red Chris può contenere quasi sette volte la quantità di prodotto di scarto rispetto a Mount Polley. Dopo aver visto il filmato dal disastro di Mount Polley (nei primi secondi del video), è davvero impossibile capire quale potrebbe essere un evento sette volte più grande.
Red Chris poi, è solo la punta dell’iceberg quando si guarda alla tendenza generale. Ci sono già diversi progetti in British Columbia, come il KSM, che arriverebbero fino a 27 volte i reflui contenuti da Mount Polley. Più di 10 progetti come questo rappresentano la più grande minaccia per le popolazioni di Salmoni e per i Tahltan stessi. Penso che sia anche importante ricordare che i bacini di decantazione di queste miniere sono ancora progettati in modi che non soddisfano l’approvazione degli esperti. Con le attuali tendenze minerarie, è stato previsto che possiamo aspettarci di vedere due fallimenti ogni dieci anni in tutta la provincia.
Qual’è stato il responso da parte della comunità delle miniere dal rilascio del film?
Negli ultimi anni di questo lavoro di contestazione, ho sicuramente visto uno schema ripetitivo nelle risposte ricevute dalle persone del settore minerario. Per gli oleodotti e gasdotti, la risposta è in genere qualcosa del tipo: “Bene, visto che hai guidato fino a qui per combattere questa pipeline, sei un ipocrita e le tue argomentazioni contro questo progetto non sono valide”. Per questo progetto potremmo sentire qualcosa sulla falsariga di: “Il tuo progetto è basato sull’uso delle biciclette in quest’area, i materiali per queste bici sono usciti dalle miniere di metallo internazionali, quindi è ovvio che tu non hai il diritto di criticare la mia miniera”.
E in un certo senso, in parte, hanno anche ragione. C’è un po ‘di ipocrisia quando supportiamo questi sistemi con i nostri acquisti, ma quando 100 delle più grandi corporation del mondo sono responsabili di oltre il 71%* delle emissioni globali, non c’è spazio per una narrativa che attribuisce la colpa della nostra attuale condizione climatica esclusivamente alle carenze morali dell’individuo nella nostra società. È quando smettiamo di mettere in discussione questi sistemi e diventiamo consumatori passivi che perdiamo il nostro potere in quanto individui per attuare il cambiamento.
*Fonte: The Guardian
Voi ragazzi vi conoscevate prima di questo viaggio?
Colin ed io abbiamo lavorato insieme dal 2013. Ci siamo incontrati mentre facevamo un trekking lungo il Pacific Crest Trail. Ma è stata la mia prima volta che ho incontrato Tyler. Lo abbiamo prelevato in un piccolo aeroporto a durante il nostro viaggio lassù. È stato strano andare in viaggio con qualcuno che non avevo mai incontrato prima. Ovviamente Colin garantiva per lui, altrimenti sarebbe stato difficile convincermi ad andare in fondo all’entroterra con qualcuno che non conoscevo.
Senza contare l’incidente dell’orso, avete vissuto altri momenti pericolosi lungo la via?
Si, sono quasi caduto nel fiume da un sentiero molto stretto quando eravamo ancora a 30 miglia dall’auto. Sono stato contento di non essere caduto del tutto visto che mi stavano anche riprendendo.
Quali sono state la parte più dura e quella più ripagante dell’intera esperienza?
Ho realizzato durante questo viaggio che la mia forza d’animo mentale è stata costruita grazie a tutta la mia esperienza pregressa, non sarei stato in grado di divertirmi tanto senza tutte le mie precedenti avventure in backpacking, bikepacking e packrafting.
Alcune persone vedono il film e pensano che ci sia stata una troupe televisiva a seguirci, ma eravamo solo noi tre là fuori. A un certo punto eravamo a 200 miglia dalla strada più vicina, cinque giorni del nostro cibo erano andati persi a causa di un guasto alla sacca stagna, e il mio packraft aveva una perdita che non potevo aggiustare sul campo.
Penso che rimanere positivi attraverso alcune condizioni meteorologiche piuttosto difficili mentre tutte queste altre cose stavano accadendo è stata una delle parti più gratificanti del viaggio. Sono potuto rimanere presente e godermi il bel paesaggio piuttosto che dovermi concentrare sulla mia sofferenza. Poi bisogna anche dire che se non avessimo avuto abbastanza colla per rallentare la perdita della mia barca, o se non avessimo potuto catturare abbastanza pesce per tenerci ben nutriti, il viaggio sarebbe potuto andare diversamente.
Oltre 250 i km percorsi in acqua
Se c’è una cosa che vorresti le persone facessero dopo aver visto il vostro film, qual’è?
Vorrei si parlasse di privilegi più apertamente nella comunità dell’avventura. Siamo tutti in grado di uscire e usare il nostro tempo e le nostre energie per le attività ricreative, ma le ragioni del perchè abbiamo questi privilegi non sono sempre belle. Se sei come me, e vieni da un passato coloniale, facciamo di più per capire cosa significhi essere coloni sulla terra rubata.
E se vuoi essere coinvolto attivamente in problemi minerari transfrontalieri, vai su Salmon Beyond Borders.
C’è qualcuno che devi ringraziare?
Vorrei ringraziare la gente di Tahltan che ha chiamato la regione di Sacred Headwaters “casa” per oltre 10.000 anni. Un gruppo di anziani chiamato Klabona Keepers ha attivamente combattuto l’estrazione di minerali nell’area dal 2005. Se non fosse stato per il loro precedente lavoro, potremmo non essere stati in grado di uscire ed esplorare i fiumi che avete visto nel film. Se qualcuno sta pensando di dirigersi verso le Sacred Headwaters, in particolare l’altopiano Spatsizi, è opportuno fermarsi al blocco stradale di Klabona Keepers per ricevere il permesso di esplorare l’area prima di continuare il viaggio.”
Chasing Wild è un film di Tyler-Wilkinson Ray, Colin Arisman e Luke Kantola. Prodotto da Wild Confluence Media in associazione con Gear Junkie.