Il Grand Italian Trail è diventato una realtà tangibile (e pedalabile). 3 giorni pedalando da Vernio (PO) a Chiusi della Verna (AR).
Il GIT DAY è stato il primo appuntamento per affrontare il Grand Italian Trail. Dopo svariati mesi finalmente abbiamo ultimato una traccia quasi completa, per pedalare lungo tutta l’Italia sfruttando Alpi e Appennino.
Ognuno era libero di partire da un punto qualsiasi dell’itinerario e così si sono formati vari gruppi sparsi lungo la penisola. La traccia, correndo lungo tutta l’Italia, attraversa spesso la linea ferroviaria e io ne ho approfittato per partire dalla stazione di Vernio (PO) che si trova a pochi chilometri da Montepiano, località in cui passa in GIT.
Devo dire che poter finalmente pedalare su una traccia frutto di mesi di lavoro e creata dalla sinergia di così tante persone mi ha riempito di immensa gioia. L’attesa è stata lunga ma ampiamente ripagata.
Partito da solo e con un po’ di ritardo, mi sono subito immerso nell’atmosfera a tratti severa dell’Appennino Toscano.
L’itinerario, da Montepiano fino al passo del Giogo, è quasi sempre sentiero di crinale caratterizzato da un un susseguirsi di “mangia e bevi”. Per fortuna sono presenti anche alcuni tratti di forestali e strade asfaltate praticamente dimenticate. Da tenere quindi in considerazione che sebbene non ci siano particolari difficoltà nel seguire il percorso, la velocità di percorrenza media risulta veramente bassa e quindi di conseguenza si allungano i tempi.
Una volta giunti al Passo del Giogo il Grand Italian Trail corre quasi sempre su strada forestale e a quel punto le cose cambiano in meglio, la media aumenta e la guida si può rilassare.
Finalmente si entra all’interno delle famose foreste casentinesi che nel mese di ottobre diventano uno splendore. Difficilmente si può trovare un posto per poter apprezzare a pieno i colori dell’autunno, i boschi di faggio assumono colori che vanno dal verde al rosso passando per molte sfumature di giallo.
Il primo giorno di viaggio finisce per me al Passo della Colla dove arrivo insieme alla perturbazione che porterà un clima decisamente autunnale con vento, pioggia, grandine e un abbassamento vertiginoso delle temperature. Sono bagnato, inizia a fare buio e fa veramente freddo (circa 6 gradi). Al Passo della Colla è tutto chiuso e sono costretto a dirigermi in basso verso Borgo San Lorenzo.
Sabato mattina ricomincio a pedalare dal Passo del Muraglione sfruttando un passaggio in furgone. Oggi per fortuna condividerò la strada con alcuni amici.
Il GIT ricomincia questa volta su strada asfaltata a mezza costa che ci consente di osservare un panorama stupendo grazie anche alle prime luci del mattino.
Pedaliamo immersi nelle famose faggete del Parco delle Foreste Casentinesi, un posto tanto bello e unico da essere diventato patrimonio Unesco.
L’importanza di questi luoghi non è confinata unicamente alla grande varietà di specie di alberi presenti (oltre 40 specie), le foreste sono famose anche per essere considerate “boschi sacri” vista la presenza di molti Eremi, tra cui l’Eremo di Camaldoli, che si trova in prossimità della traccia.
Poter pedalare sulle strade forestali rende il viaggio veramente piacevole. La traccia ci fa passare sul Monte Falterona giusto verso l’ora di pranzo e noi non possiamo non approfittare di assaggiare un ottimo piatto di tagliatelle ai funghi porcini visto che siamo nella stagione dei funghi. Bisogna ricordare che il progetto del Grand Italian Trail non è confinato unicamente nell’avere una traccia GPS percorribile ma deve essere considerato come un percorso turistico che permetta di godere a pieno delle bellezze delle nostre montagne. Il lato enogastronomico rientra quindi appieno nello spirito dell’iniziativa.
Da poco prima di Badia a Prataglia il percorso diventa nuovamente sentiero, a tratti anche molto divertente, che mette alla prova le nostre abilità di guida. Tutto è fattibile con una front da XC ma la mia forcella da 120 mm di escursione mi rende tutto più facile e piacevole.
La seconda giornata finisce poco sotto il Santuario della Verna nello splendido agriturismo “Nuova Era”.
L’ultimo giorno di viaggio decidiamo di deviare dalla traccia per andare a visitare il santuario della Verna, famoso per aver accolto San Francesco. Tralasciando l’aspetto religioso è indubbia l’energia trasmessa da questi boschi. La deviazione richiede un’ora sia all’andata che al ritorno ma oggettivamente merita.
Il rientro del viaggio lo faccio dalla stazione ferroviaria di Arezzo visto che quella di Bibbiena non è funzionante nel fine settimana.
Non posso che ritenermi soddisfatto del percorso pedalato e di come sta procedendo il progetto del Grand Italian Trail. In tanti negli anni passati hanno provato a fare qualcosa del genere ma fino a questo momento nessuno è stato in grado di dare una traccia affidabile nel tempo. Vediamo se questa comunità di appassionati riuscirà in questa impresa.
Tutte le informazioni riguardo il Grand Italian Trail (traccia scaricabile compresa) potete trovarle qua: https://www.bikepacking.it/it/magazine/news/git-grand-italian-trail