Il bel viaggio di Enrico e i suoi amici in Ladakh, nel nord dell'India, percorrendo la valle dello Zanskar.
Testo e foto di Enrico Sarti
In Ladakh non piove mai....
…così ha esordito Giangio nel farci la proposta di questo viaggio, beh… non solo in LADAKH piove, in LADAKH ad agosto nevica e può fare molto freddo. Lo so perché GIANGIO, JEM, GRILLO MARCO ed IO in Ladakh ci siamo stati ed abbiamo percorso la valle dello ZANSKAR in bicicletta.
È stata una bellissima avventura che ci ha portato ad oltrepassare 9 passi in 11 giorni, a raggiungere l’altitudine di 5000 metri in sella, a percorrere l’intero tragitto senza mai scendere sotto i 3500 mt di quota.
Tutto ha avuto inizio quando dopo vari mesi di preparativi ci siamo trovati all’aeroporto di Bologna in cui qualcuno di noi è arrivato da casa direttamente in bicicletta. Dal momento della partenza a quello in cui ci siamo potuti sedere sulle biciclette sono trascorsi quattro giorni, un’avventura nell’avventura: abbiamo rischiato di non imbarcare le bici all’aeroporto e pagato il doppio del previsto per trasportarle. Abbiamo rischiato di perderle all’aeroporto di Delhi. Nel tragitto verso il campo di partenza il camion con le attrezzature si è rotto e il nostro autista si è perso in una valle desolata. Ci siamo ricongiunti alle guide solo a notte fonda.
Finalmente la mattina del 24 agosto siamo partiti in bicicletta e per i successivi 11 giorni avremmo pedalato attraversato paesaggi bellissimi, ma anche spinto per salite improbabili, caricato le bici sopra ai cavalli per procedere a piedi e infine recuperato di nuovo le biciclette per superare l’ultimo passo a ben 5000 metri di quota e lanciarci sotto la pioggia in una interminabile discesa fino all’ultimo campo.
Le giornate sono state molto intense, la mattina partivamo dopo aver fatto colazione e pedalavamo per diverse ore fino a raggiungere il campo in cui avremmo pernottato. Certamente durante il percorso abbiamo avuto il tempo di fermarci ad ammirare il paesaggio, di incontrare la gente del posto, di visitare monasteri e le poche località lungo la nostra strada. Abbiamo anche avuto il tempo di perdere la rotta, di scoraggiarci e di esaltarci per la bellezza dei posti e la consapevolezza di quanto stavamo affrontando.
In alcuni tratti il percorso era più facile altri più difficile o faticoso, come quando abbiamo scalato i due maggiori passi che abbiamo raggiunto in bicicletta. In entrambi i casi il tempo non è stato clemente con noi, faceva freddo, più in basso pioveva mentre abbiamo raggiunto la cima con la neve. Con lo spirito giusto è stata un’esperienza bellissima pedalare a oltre 4000 metri di altezza dove gli sforzi si sentono l’aria è (abbastanza) sottile.
Anche le due giornate in cui abbiamo proceduto a piedi sono state intense, nuovamente abbiamo superato diversi passi, fino a tre in un solo giorno, sotto la pioggia e il freddo. Ci accompagnavano le guide e una decina di cavalli su cui avevamo distribuito le attrezzature del campo e le nostre fidate Bike.
Le guide
Le guide ovviamente erano locali, le abbiamo contattate dall’Italia ma i dettagli del percorso le tappe li abbiamo concordati con loro durante i primi giorni in cui ci stavamo abituando all’altitudine.
Alla fine il gruppo era composto da diverse persone: Stanzin la guida capo, Lobzen il cuoco, Dawa il ragazzo tuttofare e camminatore instancabile, inoltre ci affiancava uno o più autisti che conducevano i mezzi nei tratti carrabili e che nei tratti in trekking stati sostituiti da due Cavallari e ben 11 cavalli. Il loro compito, oltre a portarci sul percorso era di gestire il campo che veniva trasferito ogni tappa, inoltre provvedevano a procuraci e cucinarci il cibo.
Le biciclette
Abbiamo usato 5 biciclette diversissime una dall’altra, avevamo:
una 29 in carbonio da meno di 10 kg
una 27 e mezzo Plus in acciaio da bikepacking
una 29 in acciaio da trekking
una 29 in alluminio da trekking
una “gloriosa” MTB da 26 pollici
Dati del viaggio
302 km totali percorsi in bici a piedi 7326 metri di ascesa totale 9 passi attraversati 4960 m la quota ufficiale del Passo più alto (alcune carte segnano 5010)
Costi
€650 il biglietto aereo andata e ritorno Bologna Leh, €564 per le guide compreso del Vitto €380 il biglietto per le biciclette €53 l’alloggio prima e dopo il trekking nelle Guest House €70 per i pasti fuori dal periodo del trekking al totale che è meno di €1800 vanno poi aggiunte le spese delle vaccinazioni ricambi e dell’attrezzatura che uno deve eventualmente comprare
Diario di Viaggio
20 agosto
Sveglia alle 6:30 appuntamento in aeroporto alle 8:00 volo alle 9:55
L’imbarco delle biciclette è stato problematico abbiamo rischiato di perdere l’aereo perché non volevano (e non lo hanno fatto) accettare le bici montate dopo che avevamo avuto garanzia da più parti che fosse possibile. Un ulteriore problema è sorto nel volo interno che c’è costato come il resto della tratta. La spesa totale per portare le bici in India è stata di €200. La giornata è passata in volo e siamo arrivati a Dehli alle 23:30 ora italiana.
21 agosto
La giornata è iniziata all’aeroporto di Delhi in attesa del volo interno che ci avrebbe condotto a LEH. La procedura per commutare il Visto elettronico è durata un’ora durante la quale bagagli e le biciclette sono stati scaricati e lasciati al loro destino, li abbiamo trovati ammassati con le bici incastrate e pezzi sparsi ovunque. Fortunatamente ci è parso da subito che non mancasse nulla di importante.
Il volo interno è stato bellissimo: siamo partiti all’alba abbiamo visto sorgere il sole dall’aereo e poi visto avvicinarsi le montagne. Sono catene molto alte, l’aereo le sorvolava passando loro molto vicino. L’avvicinamento e l’atterraggio a Leh è spettacolare, si all’interno delle Valli passando radenti alle vette più alte.
Un taxi mandato dalla guida che avevamo contattato dall’Italia ci ha atteso all’aeroporto e ci ha condotto in albergo. Sono le 7:00 ora locale, siamo partiti da circa 20 ore.
Abbiamo atteso in giardino che fossero disponibili le stanze, cominciamo ad accusare la stanchezza e la quota, proviamo a riposare ma in definitiva riusciamo a coricarci solo nella serata dopo un giorno e mezzo dalla partenza.
In precedenza, nel pomeriggio abbiamo incontrato le guide e cominciato a dettagliare il viaggio che fino ad ora avevamo discusso con loro solo tramite E-Mail.
22 agosto
Giornata dedicata ad abituarci all’altitudine, abbiamo noleggiato un taxi che cui ha condotto nei dintorni per visitare due monasteri. Nella mattinata abbiamo raggiunto HEMIS. È stata la prima volta che la maggior parte di noi entrava in un monastero Buddista. Abbiamo potuto assistere a preghiere e meditazioni, lasciandoci molto coinvolgere. Sul piano fisico stiamo reagendo bene, certo salire su e giù per le infinite rampe di scale del monastero è stancante, ma d’altra parte ci stiamo abituando a vivere a 3500 mt di quota. Abbiamo trascorso il primo pomeriggio al monastero di THIKSE e finito la giornata a passeggio per LEH. In serata abbiamo definito ulteriori dettagli con le guide e cena al ristorante.
23 agosto LEH-PARCKACHIK
Giornata di trasferimento in macchina. Appuntamento alle 7:00 con il gruppo di guide ed il truck con le attrezzature per il campo. Noi viaggeremo in taxi. Ci dirigiamo oltre KARGIL, precisamente a Parckachik, per questioni di rivalità tra i vari distretti amministrativi, dovremo cambiare il taxi ad un certo punto del percorso, dopo il passo di FATU-LA. Lungo il percorso abbiamo fatto una deviazione per visitare il monastero di LAMAYURU. La strada per il monastero è contornata da paesaggi bellissimi, anche se la viabilità è pessima, inoltre qui guidano in maniera davvero diversa rispetto alle nostre abitudini, però tutto funziona: basta un colpo di clacson. Si guida a sinistra, ricordiamocelo se mai incontreremo dei mezzi sul percorso. L’avvicinamento al punto di partenza ci ha riservato altre avventure, il nuovo autista aveva una guida più approssimativa, in un paesino si è fermato ed ha fatto salire un’altra persona che si è messo a sua volta al volante dietro il nostro stupore, durante la sosta a KARGIL per il pranzo siamo stati informati che avremmo dovuto cambiare truck trasferendo attrezzature e bici, infine il tassista che ci aveva assicurato di sapere il percorso si è perso e non riusciva ad arrivare a destinazione. Intanto è arrivato il buio, ci siamo visti sperduti in una valle desolata su strade al limite della praticabilità. Solo a notte fonda le guide sono riuscite a recuperarci ci hanno ricondotto al campo che intanto avevano allestito al buio.
24 agosto PARCKACHIK-RANGDUM 43 km 720 metri di dislivello positivo.
Ci siamo svegliati la mattina in un paesaggio stupendo di cui non avevamo potuto apprezzare nulla la notte precedente
Usciti dalle tende eravamo circondati da bambini sopraggiunti da un vicino villaggio, erano curiosi e sorridenti.
Finalmente siamo partiti in bicicletta, il percorso è partito subito in lieve pendenza su una strada carrabile che costeggia il fiume SURU, la giornata era limpida e soleggiata la temperatura gradevole. Paesaggi differenti si sono alternati con una velocità incredibile, nel giro di pochi chilometri abbiamo costeggiato i ghiacciai che scendevano dalle due vette vicine il monte KUN e il monte NUN. La valle che all’inizio era relativamente stretta è andata via via allargandosi e nel punto in cui abbiamo fatto campo sembrava una pianura. Qui ci sono Pascoli alpeggi ma le montagne altissime facevano una cortina tutt’attorno che ci sembrava inespugnabile. Dove saremmo passati il giorno seguente? In lontananza potevamo scorgere il monastero di RANGDUM. Abbiamo pernottato a 4000 mt di quota, la notte è stata freddissima però la vista del cielo stellato è stata davvero impagabile.
25 agosto RANGDUM-ABRAM tappa lunghissima 73 chilometri e 800 metri di dislivello
Oggi la prima vera sfida, arrivare ad un passo a 4500 metri di altezza: il PENZI LA. Lo abbiamo raggiunto pedalando malgrado il maltempo sotto la pioggia e la neve. In cima eravamo avvolti nelle nuvole e non abbiamo potuto apprezzare il panorama. La gioia è stata comunque tanta, come la fatica. Attorno a noi abbiamo visto centinaia di marmotte. La discesa è stata quasi più difficoltosa della salita, la pioggia ed il freddo erano più pungenti. I freni hanno dovuto lavorare duramente, nel mio caso si sono dimostrati insufficienti. Il tragitto è stato lunghissimo, non avremmo dovuto percorrere tanta strada ancora una volta abbiamo avuto delle incomprensioni con le guide, si è dimostrato subito difficile valutare con loro le distanze essendo la prima volta che accompagnavano dei Bikers ed essendo abituati a ragionare in tempo di cammino.
26 agosto ABRAM-PADUM 47 km 350 metri di dislivello
Tappa facile soleggiata, paesaggi bellissimi come al solito abbiamo attraversato più volte il fiume STOD attraversando ponti al limite della praticabilità. Fortunatamente siamo in Bicicletta.
Ci avviciniamo ad una zona più densamente popolata, dopo giorni che non incontriamo quasi nessuno, abbiamo cominciato a scorgere la gente nei villaggi, spesso bambini. Mi è rimasta impressa una bimba piccolissima che stava giocando da sola all’interno di un fosso seduta nell’acqua che a queste altitudini è freddissima. Quando si attraversa un villaggio la gente che lavora nei campi si solleva e saluta contenta “Julee”. Non abbiamo ancora visto circolare biciclette da queste parti e le nostre guide sono incuriosite dalle nostre, ovviamente le abbiamo fatte loro provare. Sicuramente la preferita è la PLUS di JEM.
Padum è il terzo grande centro che incontriamo (dopo Leh e Kargil), questa valle sembra molto più ricca di quelle incontrate fino ad ora e senz’altro più verde rigogliosa anche se la vegetazione rimane sempre molto bassa, siamo pur sempre a 3500 mt di altitudine.
Finalmente dopo giorni di tenda, dormiremo in una hospitality. In serata abbiamo incontrato il signor Sonam, il titolare dell’agenzia delle guide, è un personaggio simpatico ha 62 anni ed è venuto vestito con un elegante abito tibetano, ci ha portato le consuete sciarpe di benvenuto ed abbiamo parlato con lui del proseguimento del percorso, siamo un po’ preoccupati per la parte che dovremo percorrere a piedi.
27 agosto PADUM-PISHU 32 km 450 metri di dislivello.
Il percorso inizia in piano e subito abbiamo fatto sosta al GOMPA di SANI. La salita al monastero in realtà non è stata una passeggiata, ma ancora una volta ci siamo trovati in mezzo alla vita di tutti i giorni di questa mite popolazione. All’interno tre monaci stavano realizzando un Mandala con la sabbia colorata, ci hanno impressionato con la loro bravura ed abilità. Abbiamo poi anche scoperto che non sono così austeri come sembrano, mentre eravamo seduti in un lato ad osservare i monaci in preghiera, uno molto vecchio si è avvicinato prendendomi in giro e tirandomi la barba, poi alla fine mi ha offerto un biscotto.
Il percorso si è svolto nella maggior parte dei casi su una strada carrabile, a tratti con pietre aguzze a tratti sabbiose. È qui che siamo incorsi nell’unica foratura del viaggio. Siamo comunque arrivati al campo abbastanza presto. Stare al sole è faticoso, l’irraggiamento a queste quote è molto forte, per contro appena sole scompare dietro le montagne e ci si trova in ombra, la temperatura si abbassa notevolmente.
Fa più caldo che nei giorni precedenti, abbiamo attraversato natura incontaminata e panorami indescrivibili, abbiamo visto la confluenza di due Fiumi lo STOD ed il TSRAP-CHU che dà origine al fiume ZANSKAR. Anche stanotte cielo stellato bellissimo ed un piccolo scorcio di luna che a queste altitudini fa una luce impressionante.
28 agosto PISHU-HAMUNIL 19 km 500 metri di dislivello.
È la prima tappa in cui avevamo dubbi sulla percorribilità in bicicletta alla fine abbiamo deciso di provarci tutto sommato riuscendoci. È stata abbastanza dura abbiamo spinto parecchio in salita a volte anche in discesa con oggi abbandoniamo lo ZANSKAR Domani passiamo in un’altra Valle.
Siamo arrivati in un sito Camp affollatissimo di persone che fanno trekking, ma dove erano nei giorni scorsi? Ho rotto una scarpa ne ho solo un paio contro una roccia a fine giornata riparata con filo e ago Speriamo che tenga.
29 agosto HAMUNIL-SNERZE 19 km 1350 metri di dislivello
Prima tappa in trekking abbiamo attraversato due passi, il percorso è stato lungo, non particolarmente impegnativo tuttavia è stato impressionante il passaggio dopo l’ultimo passo perché abbiamo dovuto percorrere una parte esposta su uno strapiombo pareva senza fondo, le nostre biciclette sono state trasportate dai cavalli.
30 agosto SNERZE-LINGSHED 24 km 1800 metri di dislivello
Tappa lunghissima e impegnativa che abbiamo affrontato sotto la pioggia. Il percorso inizia salendo lungo una valle in forte pendenza, noi abbiamo deviato su una via laterale in salita che ci ha portato a superare un passo a 4740 metri di altezza, ne è seguita una discesa che è stata a sua volta impegnativa per via della pendenza e dello sforzo continuo per rallentare. Siamo arrivati “a valle” sul corso di un torrente affluente dello ZANSKAR e da qui siamo risaliti ed abbiamo superato un altro paio di passi per arrivare infine in una valle verde e coltivata con al centro il paese di LINGSHED. Qui abbiamo campeggiato di fianco al monastero. Siamo tutti abbastanza provati, senza dubbio il percorso di oggi non si sarebbe potuto fare in bicicletta.
Ad un certo punto uno spesso strato di neve ostruiva il percorso, il torrente aveva scavato un passaggio sotto di esso, la guida ha valutato la possibilità di passarci sotto decidendo infine di aggirare il blocco, arrampicandosi sulla parete laterale. Tutto questo avveniva sotto la pioggia mentre i cavalli con le nostre biciclette sono passati tranquillamente sotto.
31 agosto LINGSHED-CAMPO BASE 4500 11 Km 1000 metri di dislivello.
Gran fatica: cominciamo ad accumulare stanchezza, viaggiamo sempre sopra i 4000 metri Abbiamo affrontato 3 salite a tre passi di cui di cui un paio di 400 metri di dislivello, intercettando infine una strada carrabile in costruzione che ci ha condotto in piano fino al campo base posto a 4500 mt. Pomeriggio di relax Montiamo le biciclette perché il giorno dopo potremo finalmente pedalare per arrivare al passo in bicicletta la notte è piovuto
1 settembre CAMPO BASE 4500-PHOTOKSAR 34 km 800 metri di dislivello.
Di nuovo in Bici ed il tempo sembra migliorare, ci siamo riposati stiamo bene. Siamo riusciti ad arrivare al passo SINGE LA a 5000 metri di altezza in bicicletta pedalando, è stato bellissimo siamo tutti esaltati seppure anche in questo caso durante la salita abbiamo incontrato il freddo la pioggia e poi la neve. La discesa è stata lunghissima e infangatissima tutta sotto la pioggia. In fondo ci ha atteso un’altra risalita, abbiamo raggiunto un secondo passo e infine la discesa che ci ha portato a PHOTOKSAR.
2 settembre PHOTOKSAR-LEH trasferimento in auto.
Trasferimento in auto di 5 ore, comunque abbiamo attraversato paesaggi bellissimi, siamo passati attraverso le gole di ANUPATTA e arrivati alla valle dell’indo abbiamo ripercorso a ritroso la stessa strada dell’andata. Non siamo più abituati a stare seduti è in macchina per così tanto tempo nel pomeriggio siamo rientrati nella modernità abbiamo potuto metterci in contatto con i nostri cari ora ci attendono 2 giorni di riposo e poi ritorno verso casa
Pomeriggio di relax nel solito Guest House. JEM e Io siamo andati a noleggiare due moto: domani vorremmo andare a fare il famoso passo KHARTUNG LA, “The most hight carrable pass in the world in the world”.
3 settembre LEH
Oggi siamo in moto, due Royal Enfield 500, volevamo andare al passo, purtroppo dopo soli 14 km abbiamo incontrato neve ghiaccio e saputo che la strada era chiusa per maltempo. Tornati a Leh abbiamo caricato gli altri e dato inizio ad un pomeriggio divertente, siamo stati allo SHANTI STUPA e pi ancora in giro nel traffico caotico e sulle strade improbabili del nord dell’India.
4 settembre LEH
Giornata di riposo in attesa della partenza di domattina colazione in centro e poi siamo tornati a imballare le biciclette, ultimi acquisti e siamo pronti a partire.
5 settembre LEH-DELHI-MONACO
Sveglia alle 5:00 di mattina veloce colazione e via verso l’aeroporto in un’ora e mezza siamo a Delhi.
Questa città mi ha lasciato sconvolto, ancora non riesco a descrivere le emozioni, abbiamo fatto un giro nella parte vecchia siamo rimasti coinvolti in una processione, abbiamo visitato la moschea maggiore e il Red Palace. Delhi è senz’altro una città incredibile piena di contraddizioni ho visto dal vero quello che scorre nei film, la miseria, la menomazione, La rassegnazione. Alla sera aereo per Monaco… finalmente.
6 settembre MONACO BOLOGNA
Siamo atterrati a Monaco prestissimo Giangio e Jem partono subito per Bologna mentre per me e Cristian il volo sarà solo alle 22:10. Tanto tempo da trascorrere qui ma dopo la giornata di ieri a Nuova Delhi oggi l’umanità mi sembra meno angosciante la giornata è stata comunque lunghissima alle 24:00 Siamo arrivati a Bologna.