Le Fiandre in bicicletta
Testo di Ilaria FiorilloFoto di Bikepacking.itC’è una regione del Belgio che sta investendo moltissimo nel cicloturismo come opportunità di sviluppo...
Viaggiare equipaggiati con il minimo indispensabile per esplorare nuovi territori, che sia una notte o un mese intero
Sono la parte fondamentale per un’uscita di successo, cerchiamo di capire quali sono
e perchè
Rubrica a cura di BikepackingChef™ su come e cosa cucinare nei nostri viaggi.
Ricette, ingredienti e consigli.
Che cosa è necessario caricare nelle proprie borse per affrontare un viaggio di più giorni in perfetto stile bikepacking?
Sono tantissime le biciclette in commercio
e tutte abbastanza valide,
ma come fare a sceglierne una
rispetto ad un’altra?
Gli accessori sono veri e propri
compagni a cui ci affezioniamo.
Come puoi sapere se fanno al caso tuo?
Li abbiamo messi alla prova per te.
Lasciati ispirare e smetti di sognare,
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Acquistare soluzioni già pronte è sicuramente
la migliore scelta, ma spesso purtroppo
non troviamo ciò che cerchiamo
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Per chi come noi non si immagina niente di meglio che mettere giù la tenda dopo una giornata in bici in località mozzafiato, il “right to roam” (chiamato anche everyman’s right) può sembrare un sogno.
Nei paesi scandinavi in particolare, ma anche in Austria, nel Regno Unito e nei paesi dell’Est Europa, il right to roam è una consuetudine consolidata che consente a chiunque di passare su qualsiasi terreno, anche privato, con il fine di esplorare e godersi la natura. Essendo una consuetudine estesa in diversi paesi, quella scritta sopra non è una definizione perfetta, ma rende l’idea di un principio che in molti paesi, come la Norvegia, è stata anche scritta nera su bianco in leggi apposite.
Non proprio. In ogni paese ci sono dei limiti diversi, ma le linee guida generali le possiamo riassumere così:
Rispettare la natura – non lasciare rifiuti nella natura e non disturbare la fauna selvatica. Lasciate la natura come desiderate trovarla.
È possibile fare escursioni e campeggiare in aree incolte senza il consenso degli abitanti, purché non si arrechi disturbo e ci si mantenga ad almeno 150 metri di distanza dalla proprietà degli abitanti. Se si vuole campeggiare nello stesso luogo per più di 2 giorni, è necessario ottenere il permesso degli abitanti. Questo non vale per i campeggi in montagna e nelle aree remote.
II falò nelle foreste e nelle loro vicinanze sono vietati nella “stagione degli incendi”, di solito indicata tra il 15 aprile e il 15 settembre. Tuttavia, può essere consentito in luoghi in cui il rischio di incendio è molto improbabile. Ricordate che siete legalmente responsabili della sicurezza dei fuochi da campo.
Dato l’amore sconfinato degli scandinavi per la natura, troverete in qualsiasi condizione meteo qualcuno che fa hiking o va in bikepacking, ma spesso senza tenda. Questo perché vi è una rete molto fitta di capanne e rifugi, chiamati shelters in inglese.
Ci sono delle somiglianze con i nostri bivacchi di montagna ma ovviamente anche delle differenze. Non tutti gli shelters sono gratuiti: quelli più attrezzati sono riservati ai membri di associazioni nazionali come la DNT norvegese, che possiamo equiparare al nostro CAI per facilità di comprensione. Ma esistono tantissimi bivacchi e rifugi aperti al pubblico, di varia tipologia.
Quelli più diffusi sono quelli con un tetto e tre pareti in legno con un’apertura sul davanti. Sono pensati come appoggio per una notte e hanno l’ovvio svantaggio di far entrare il vento durante la notte. Per esperienza posso dirti che sono anche molto profondi, quindi nelle notti più toste c’è la possibilità di infilarsi in fondo.
Gli shelters di solito si trovano in parchi naturali o in zone frequentate da hikers e lungo i vari percorsi cicloturistici – che in scandinavia sono molto spesso su sterrato.
Se sei interessato a un viaggio in bikepacking in Norvegia, Svezia, Finlandia o Danimarca oltre agli shelter troverai aree di campeggio dedicate. Sono dei semplici spiazzi spesso dotati di toilette naturali e, come con i bivacchi, sempre uno spazio per accendere il fuoco e cucinarci tramite una griglia che troverai in loco.
In Danimarca ci sono anche degli shelter gestiti da una rete comunale su spazi privati, come degli Airbnb all’aria aperta. Il prezzo è di una decina di euro a notte, che servono a mantenere la rete, pulire et cetera.
Su Komoot sono spesso indicati come Rifugi nella sezione cerca del Tour Planner, però le informazioni più dettagliate le trovi su app dedicate e diverse per paese e paese.
Le trovi qui:
Danimarca
Svezia
Norvegia
Finlandia
Hai mai dormito in uno shelter? L’idea ti affascina? Parliamone nei commenti qui sotto.
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