Sterilizzare le borracce in 1 minuto con Neto di Elite
Guardiamoci negli occhi (e nelle borracce) Quanti di noi si sono trovati a dover gettare via una borraccia perché...
Viaggiare equipaggiati con il minimo indispensabile per esplorare nuovi territori, che sia una notte o un mese intero
Sono la parte fondamentale per un’uscita di successo, cerchiamo di capire quali sono
e perchè
Rubrica a cura di BikepackingChef™ su come e cosa cucinare nei nostri viaggi.
Ricette, ingredienti e consigli.
Che cosa è necessario caricare nelle proprie borse per affrontare un viaggio di più giorni in perfetto stile bikepacking?
Sono tantissime le biciclette in commercio
e tutte abbastanza valide,
ma come fare a sceglierne una
rispetto ad un’altra?
Gli accessori sono veri e propri
compagni a cui ci affezioniamo.
Come puoi sapere se fanno al caso tuo?
Li abbiamo messi alla prova per te.
Lasciati ispirare e smetti di sognare,
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Acquistare soluzioni già pronte è sicuramente
la migliore scelta, ma spesso purtroppo
non troviamo ciò che cerchiamo
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Bombtrack ha messo a catalogo per la prima volta la Hook ADV nel 2019. Adesso è uscito il modello 2020 con pochi e piccoli ma significativi cambiamenti. Va ad affiancare il modello Hook Ext.
È come abbiamo detto una gravel, ma si distingue per avere una forcella ammortizzata e ruote da 27,5″ con, montati di serie, copertoni da ben 2.25″ di sezione. È sicuramente un bici che esce dal coro e che si fa notare.
Le differenze con una classica gravel quindi ci sono e si sentono. Non a caso sul sito Bombtrack la troverete nella sezione mountain, insieme a Cale e Beyond, le mountainbike vere e proprie.
Travel: 40 mm
Ruote: 27,5″
Telaio: acciaio Columbus Cromor
Taglie: S, M, L
Colori: Glossy orange teal fade
Peso: 12,8 Kg (Tg. M)
Prezzo: 3.660,00 €
Il telaio è rimasto pressoche invariato rispetto al suo predecessore, quello che cambia è il colore, molto più caldo e piacevole rispetto al semplice grigio del my 2019. Si tratta infatti di un arancio nella parte anteriore che sfuma sul rosso e poi al teal (turchese, foglia di tè), si sposa molto bene con il telaio e ne alleggerisce le linee.
Sono presenti vari attacchi:
– attacco per borsa tipo diretto sul tubo orizzontale
– attacco triplice per borraccia su obliquo e tubo sella
– attacco borraccia sotto l’obliquo
– 2 attacchi per anything cage o simili sui foderi obliqui
– attacchi per portapacchi al posteriore e/o parafanghi
Non ho avuto modo di utilizzare tutti gli attacchi, ma sembrano tutto sommato ben distribuiti. Molto interessante la scelta di dotare i foderi alti di attacco triplice per borraccia o anything cage, una soluzione che spero di provare a breve. Permette infatti di togliere peso dallo sterzo e mantenere una sensazione di guida simile alla bici scarica.
Gli attacchi triplici nel triangolo principale permettono sia di utilizzare borse direct mount, sia di mettere degli anything cage, ma possibilità secondo me più interessante, di cambiare la posizione della borraccia in base all’utilizzo che facciamo della bici. Mi spiego meglio, possiamo avvicinare i portaborraccia se non utilizziamo borse nel triangolo principale, altrimenti andando ad utilizzare una borsa che prende solo la metà superiore possiamo abbassare i portaborraccia così da avere spazio di manovra.
Il materiale scelto per la costruzione è acciaio Columbus nella declinazione Cromor con tubi a doppio spessore per ridurne il peso. Quella dell’utilizzo di tubazioni in acciaio è una scelta che molti produttori stanno seguendo, certo i telai hanno un piccolo aggravio di peso rispetto ai corrispettivi in alluminio (per non parlare del carbonio) ma il sacrificio di portare in giro 200-300 gr in più è ben ripagato dal comfort in sella.
I passaggi ruota sono ampi, specialmente l’anteriore. Con i copertoni di serie da 2.25″ non hanno mai dato problemi, nemmeno con fango appiccicoso.
Azzeccatissima la scelta di una scatola del movimento centrale T47, filettata e oversized, che accoglie una guarnitura con perno da 30mm. Statuaria rigidità e mai un cigolio. Si, a volte i nuovi standard hanno un motivo e non sono unicamente marketing. Brava Bombtrack.
Perno da 12×142 posteriore e 12×100 anteriore, anche qui a tutto vantaggio della precisione di guida e rigidità. Il cannotto sterzo è conico 1,5″ – 1 1/8″ come ormai sulla maggior parte delle bici di questa categoria.
Merita un capitolo a se. È la principale particolarità di questa bici. E se a prima vista può spiazzare una volta in sella sorprende.
Si tratta di una MRP Baxter con 40mm di escursione gestiti da una molla ad aria e cartuccia idraulica. Foderi da 32mm di diametro, anodizzati neri. Le grafiche sono in tinta con la bici.
Le regolazioni sono sorprendentemente semplici ed efficaci. Troviamo sulla parte superiore dello stelo destro la regolazione della compressione, impostabile su 3 posizioni: open, mid e firm. Su open la forcella è attiva e molto sensibile, posizione consigliata per i terreni più tecnici. Nella posizione mid lo smorzamento idraulico è ben presente, la forcella è ben sostenuta, adatta per percorsi meno tecnici e guide aggressive. Sulla posizione firm l’idraulica è praticamente chiusa, ottima per le salite su terreni scorrevoli, rimane comunque attiva su grossi impatti.
Sempre sullo stelo destro ma nella parte bassa c’è la regolazione del ritorno con ben 24 click, efficace e sensibile.
Sullo stelo sinistro troviamo invece la parte aria, con in alto la porta per la camera positiva e in basso quella per la camera negativa. Questa configurazione con le due camere separate permette di regolare finemente il comportamento della forcella. La camera positiva serve come elemento elastico, quindi in base alla quantità d’aria sarà più o meno dura. La pressione va in base al peso, MRP da come base di partenza una pressione in PSI equivalente al 170% del proprio peso corporeo in kg. La camera negativa in parole povere, ha il compito di tenere la camera positiva sempre un pò in tensione, così da diminuire la forza necessaria ad attivare la forcella. Qui la pressione va in percentuale rispetto alla camera positiva. La tabella di MRP consiglia un range che va dal 95 al 110% dei PSI presenti nella camera positiva. Più è alta la pressione più la forcella è sensibile ai piccoli urti e viceversa.
Personalmente mi sono trovato bene con le pressioni consigliate da MRP come base di partenza. Ho settato la camera positiva con il 170% del mio peso in kg e la negativa con la stessa pressione. Il risultato è stata una forcella sostenuta ma sensibile, un comportamento abbastanza lineare lungo tutta la corsa. Credo sia impossibile trovare una forcella con questa escursione che si comporti così bene. Mi ha impressionato, sembra di avere ben più di 40mm. La scorrevolezza è ottima e assorbe bene le piccole asperità, quelle che dopo una giornata in sella fanno venir fuori qualche dolorino ai polsi.
Quando saprete di caricare molto la bici vi consiglio comunque di fare il set in base al vostro peso+ il peso del carico. Rischiate altrimenti di trovarvi con la forca molle.
La geometria è senza dubbio moderna, con quote simili a quelle di una mtb, infatti nella taglia S l’angolo di sterzo raggiunge i 70°, a tutto favore della guida in discesa e del comfort. L’orizzontale è generoso, e ben si sposa con l’attacco manubrio piuttosto corto. In generale la bici è comoda, adatta a passare in sella molte ore, anche su terreni difficili.
La scelta dei componenti è ben bilanciata. Tutti componenti di qualità e soprattutto davvero affidabili. Non ci sono mai stati problemi.
Gruppo Sram Rival 1×11, eccezion fatta per la guarnitura, che è la Bombtrack Lyer con corona direct mount. Pacco pignoni 11-42, la corona di serie è una 38t, io l’ho provata con 40 denti e purtroppo la coperta è corta, con bici carica su strappi oltre il 15% ci vuole una buona gamba. I dischi sono Sram Centerline, interessante la scelta di mettere all’anteriore un disco da 180mm, che risulta molto potente anche con bici carica. Al posteriore troviamo un disco da 160mm, che rende la frenata ben modulabile.
Le ruote sono montate su mozzi Bombtrack Origin, i cerchi sono WTB ST Light, con canale interno differenziato, anteriore da 25mm e posteriore da 23mm, permettono di montare davanti una gomma leggermente più ampia per favorire il controllo e al posteriore una più stretta per migliorare la scorrevolezza. Non brillano per leggerezza, ma quando la bici è in marcia non si fanno notare. I copertoni di serie sono WTB Ranger TCS Light, gran tenuta, e buona scorrevolezza. Ottimi su terreni montani ma se avete in programma tanti km su terreni facili vi consiglio qualcosa più scorrevole.
Manubrio, attacco manubrio e reggisella Ritchey WCS. La bici di serie monta un reggisella telescopico KS, sicuramente un punto in più visto la spiccata propensione a discese tecniche e singletrack facili di questo mezzo. Io comunque devo dire di non averne sentito la mancanza. Anzi, in ottica bikepacking trovo inutile se non controproducente l’utilizzo di un reggisella telescopico, se andremo ad utilizzare la borsa sottosella infatti sarà difficile sia attaccarla nel modo corretto senza rovinare lo stelo del reggisella, sia utilizzarlo quando necessario. Nota di merito al montaggio di serie del comando reggisella, decisamente migliorato rispetto al modello 2019, infatti è collegata alla leva del cambio sinistra. Non essendoci il deragliatore anteriore hanno pensato bene di sfruttare questa comoda posizione piuttosto che avere una leva in più sul manubrio. A proposito di manubrio, è un Ritchey WCS Venturmax da ben 460mm che in discesa aiuta tantissimo e in salita risulta molto comodo. La sella è una Bombtrack Comp, per niente male.
In salita mostra entrambe le facce della medaglia. La forcella e la gommatura generosa aiutano tanto su salite tecniche o su terreni smossi e, anche con la bici carica, si va su agili. Su asfalto o salita scorrevole la musica cambia e il maggior attrito delle gomme unito ad un peso non proprio piuma ci fanno rallentare un pò, comunque nulla di drammatico. Dipende tutto da quale sarà il terreno che andrete ad affrontare con maggiore frequenza, ma in ottica viaggio trovo azzeccata la scelta di Bombtrack, infatti anche dopo molte ore in sella su terreno montano misto ad asfalto si viaggia comodi e non ci sono i classici dolori a mani e polsi, collo o schiena. Direi che quindi anche se in salita scorrevole non è scattante e reattiva si è ben ripagati sul fronte comodità e salita sterrata/sconnessa, per noi bikepacker ben più vantaggioso.
La posizione in sella è comoda ed eretta, ci si sente ben centrati e “contenuti” nella bici, chiariamoci, non è una poltrona, ma le geometrie non sono quelle di una bici da ciclocross come molte gravel in circolazione. Il superamento degli ostacoli è semplice e si sale senza difficoltà praticamente ovunque.
La bici in test monta una corona da 40t (2 denti in più rispetto alla 38t di serie) e abbinata alla cassetta da 11-42, con bici carica su strappi al di sopra del 15%, serve una buona gamba per avanzare. Sicuramente la 38t di serie migliora la situazione, che comunque è risolvibile facilmente andando a sostituire la corona con una più piccola. Intervento semplificato anche dall’adozione di guarnitura con attacco direct mount.
Divertente e utile provare i vari registri della compressione della forcella, su asfalto infatti utilizzare la posizione firm aiuta molto, specie se dobbiamo alzarci sui pedali. Su salita sterrata la posizione che paga di più in termini di efficenza è la intermedia, da un gran sostegno ma mantiene la ruota a terra. Su terreni più complessi la open si è rivelata la migliore scelta anche in salita, certo se ci si alza in piedi e si spinge un pò affonda, però si mangia via quasi tutto e lascia la bici stabile e in grado di scaricare bene con la ruota posteriore.
La discesa è senza dubbio il terreno prediletto di questa bici. Infonde una grande sicurezza, merito ovviamente della forcella, i 40mm infatti sembrano molti di più da tanto che lavora bene, ma anche della scelta delle ruote e della geometria azzeccata. Anche qui il comportamento su sterrato è migliore di quello su asfalto. Le gomme ampie infatti hanno una gran tenuta sia che sia ghiaia, terra o ciottoli smossi. Su asfalto si rivelano comode e affidabili ma la sensazione allo sterzo rimane leggermente vaga.Il manubrio aiuta davvero tanto, è ampio e la presa è comoda e sicura.
La tranquillità che dona in discesa porta ad affrontare anche percorsi che di solito non affronteremmo con una bici di questa categoria, singletrack e discese spaccamani sulle quali sembra di galleggiare. Ovvio non è una MTB ma ci si avvicina molto. Il telaio in acciaio fa il resto, smorzando molto bene le vibrazioni e rendendo un feeling elastico molto piacevole.
Il baricentro è nel punto giusto, intelligente la scelta di allungare il tubo orizzontale e scorciare l’attacco manubrio.
Curva dopo curva, che sia un sentiero montano nemmeno troppo semplice o una strada sterrata, si mollano un pò più del solito i freni e si arriva sempre in fondo con il sorriso stampato in faccia. Davvero divertente!
È qui che la Hook ADV si rivela per quello che è. Un mulo da soma pronto ad andare ovunque e in modo rapido. Il carico è ben bilanciato, merito della ottima geometria e di una posizione in sella accogliente e, anche se non è una mountainbike, si trova a suo agio su terreni montani facili. Anche su sentieri semplici e con le borse montate la bici si lascia condurre bene, a patto, come abbiamo già detto, di tarare la forcella per il peso maggiore dato dalle borse. Il vantaggio di avere gomme da 27,5″x2,25-2,10 è notevole a bici carica, la comodità in sella è al massimo, si arriva infatti a fine giornata molto meno stanchi rispetto ad una bici con gomme da 700×35.
Non ho avuto la possibilità di provare gli attacchi per anything cage ma spero di farlo presto, la soluzione è interessante e permette di distribuire bene il carico sulla bici o di aggiungere litraggio ad una telaio già spazioso. Il triangolo principale è infatti ampio e permette l’utilizzo di borse di generose dimensioni.
Comunque per il mio modo di caricare la bici (sono abbastanza minimalista come potete vedere dalle foto) non ho mai avuto problemi, anche variando borse e sistemzazione.
Unica nota, la bici di serie è con reggisella telescopico, sicuramente molto utile in un utilizzo su sentieri, risulta scomodo con alcune borse da sella. Nel caso vogliate continuare a sfruttare i vantaggi del telescopico alcuni produttori offrono borse ad hoc.
Si tratta di un mezzo polivalente. Stupisce per la capicità di affrontare, quasi, ogni terreno. In salita su sterrato si mangia via tutto malgrado il peso non proprio piuma, in discesa non ha rivali nella sua categoria. Anche se, dopo averla provata, non sono certo a che categoria appartenga, è una gravel ammortizzata o una mtb con dropbar? Probabilmente la risposta si trova a metà, io la definirei una mountain-gravel.
In ottica bikepacking la ritengo una scelta interessante per chi si trova a viaggiare su terreni vari e anche per chi ha bisogno di un’ottima capacità di carico grazie ai molti attacchi al telaio. Anche se non dovrete affrontare terreni impervi ma volete un pò di comodità e sicurezza in più questa è una bici da tenere in considerazione.
Promossa a pieni voti!
Per maggiori informazioni puoi visitare il sito Bombtrack
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