Iniziare a viaggiare in Bikepacking: la prima esperienza di Valerio al Tuscany Trail
Per tante e tanti di noi il Tuscany Trail è l’evento spartiacque tra il prima e il dopo “andare in bikepacking”. Valerio ci racconta la sua esperienza prima esperienza con un viaggio su più giorni proprio tra gli scenari mozzafiato della Toscana.
Mi chiamo Valerio, al momento vivo all’estero (Manchester, Regno Unito) e sono un ciclista/bikepacker “neofita”.
Con l’arrivo del Covid-19 e dei vari lockdown non ho potuto praticare la pallacanestro per lunghi periodi e ho quindi ceduto alle pressioni di un amico e nel Marzo 2021 ho comprato la mia prima bicicletta. La speranza era quella di tenermi un po’ in forma e avere una scusa per passare qualche ora all’aria aperta.
Non sapendo cosa mi sarebbe piaciuto fare con la bici la mia scelta e’ ricaduta su una gravel entry level – Cinelli Zydeco Lala – in modo da avere la flessibilita’ di esplorare qualche sterrato senza essere troppo lento su strada. Essendo nato e cresciuto in Toscana, ho un certo concetto di sterrato che si e’ poi rivelato essere ben diverso dal tipico sterrato inglese…
Con il crescere della passione per la bici è cresciuto anche il desiderio di fare uscite più lunghe ed è così che ho scoperto l’esistenza del bikepacking, leggendo racconti online e libri di pazzi come Omar di Felice o Willy Mulonia. Per uno che aveva appena iniziato a pedalare facendo uscite di 30km, viaggi di più giorni erano un sogno ma a Dicembre ho deciso di buttarmi e ho aspettato impazientemente il 1 Gennaio per iscrivermi al Tuscany Trail.
Conoscendo bene la titubanza e ansia di chi si avvicina da neofita al primo viaggio in bikepacking ho voluto raccontare la mia esperienza nella speranza di incoraggiare altri nella stessa posizione a buttarsi e mettersi in gioco.
Nonostante qualche preoccupazione vista la mia inesperienza e condizione fisica, il desiderio di sperimentare una vacanza in bici era tanta e il Tuscany Trail mi era sembrato ideale come prima esperienza per vari motivi:
- E’ un evento con migliaia di partecipanti ovvero c’e’ piu’ probabilita’ di trovare qualcuno lungo il percorso per scambiare due chiacchiere o chiedere un aiuto in caso di bisogno
- In Toscana non si e’ mai in posti davvero remoti, quindi e’ relativamente facile trovare un alimentari/ristorante/hotel/meccanico lungo la traccia o a breve distanza
- Non e’ una gara e l’assenza di limiti di tempo consente di pianificare le tappe a seconda dei propri ritmi
E “last but not least” vista la location il Tuscany Trail era anche un’ottima opportunità di vedere i miei genitori una volta finito il Trail.
Attrezzatura per il Tuscany Trail
Telaio: Cinelli Zydeco Lala
Guarnitura: 46/32T
Pignoni: 11-40
Cerchioni: DT Swiss GT1800
Copertoni: Pirelli Cinturato M 40mm
Cambio: Shimano Sora
Freni: Tektro meccanici
Borse: sottosella/manubrio/triangolo Restrap, top tube di Miss Grape e feed bags di Decathlon
Peso bici a pieno carico: 25 kg
Nei mesi tra Gennaio e Maggio ho quindi cominciato a documentarmi online sull’attrezzatura necessaria, borse, tenda etc. e su come prepararsi al meglio all’evento.
A Maggio ho anche fatto un’uscita partendo in bici da casa e dormendo in tenda nel Peak District (Inghilterra del nord) per testare il mio set-up.
Consiglio vivamente a tutti quelli che desiderino cimentarsi in un evento di più giorni di fare un’esperienza simile per testare la bici a pieno carico e tenda o bivacco.
Questa prima uscita mi ha fatto capire che con la bici carica avrei avuto bisogno di rapporti più agili e così ho sostituito il pacco pignoni 11-36 con un 11-40.
Aver finito le pasticche dei freni – e rischiato la pelle su qualche discesa – mi ha costretto ad imparare come cambiarle durante l’uscita, cosa che ho fatto per la prima volta con non poche imprecazioni.
Al Tuscany Trail
Considerando la lunghezza e altimetria del percorso che ho subito iniziato a studiare su Komoot (circa 450km, 7000m+), e vista la mia inesperienza, ho deciso di darmi l’obiettivo realistico di completare il Tuscany in non piu’ di cinque giorni facendo tappa a Volterra, Siena, Pienza e Sorano ma puntando segretamente a farlo in quattro.
Credo questo sia stato un bel compromesso tra godersi il Trail ma renderlo anche sfidante fisicamente. Ho anche deciso di farlo in tenda, appoggiandomi ad un B&B solo nella tappa intermedia di Siena.
Vista la “sfida” che mi stavo accingendo a compiere ho deciso di usare quest’opportunita’ per lanciare una raccolta fondi per la ricerca sul cancro, un tema a me caro, dando ad amici e conoscenti l’opportunita’ di seguire le mie sofferenze con un tracker GPS.
Arrivato alla partenza del Tuscany emozionatissimo ma anche gia’ stanco per il viaggio – sveglia alle 3:00 per prendere il volo da Manchester, con arrivo a Donoratico in serata – ho incontrato Lorenzo, un amico dei tempi universitari, e mi sono unito al suo gruppo di ragazzi di un gruppo gravel di Firenze (B.B.P.). Già dal primo giorno ho mostrato la mia inesperienza finendo per terra su una curva di sterrato dopo circa 10km dalla partenza. Il mio ginocchio sanguinante e fasciato con del nastro da idraulico e’ stato subito un ottimo modo per rompere il ghiaccio con altri riders in fila a qualche fontanella!
La simpatia, battute e aiuto degli altri partecipanti mi hanno di sicuro aiutato a non concentrarmi sul dolore e continuare, ed e’ cosi che in campeggio a Volterra ho conosciuto Paolo con cui pedalero’ poi per la maggior parte del resto del percorso.
Il secondo giorno inizia con il sole che picchia gia’ dal mattino ma grazie ad un temporale nel pomeriggio parte della traccia prima di Monteriggioni si trasforma in un campo di battaglia con la celebre “terra di Siena” che paralizza la maggior parte dei partecipanti.
Arrivato a Siena esausto e con il deragliatore anteriore in panne grazie al fango, cerco un negozio dove poter far riparare la bici ma anche qui vengo aiutato da altri partecipanti e il cambio funziona di nuovo.
Cena al volo e notte in hotel.
Il terzo giorno mi ritrovo con Lorenzo e Antonio di B.P.P. lungo il percorso e proseguo con loro fino a Pienza dove arriviamo nel pomeriggio. Qui ci separiamo e mi dirigo verso l’agricampeggio dove avevo pinifiato di sostare. Il sole e’ ancora alto, le gambe girano bene e mi piacerebbe andare avanti…ma sono conscio che dopo Pienza il prossimo centro abitato e’ Radicofani ovvero il punto piu’ alto di tutto il percorso.
Decido comunque di proseguire e, dopo essermi affiancato ad un altro partecipante ci incoraggiamo a vicenda e riusciamo ad arrivare a Radicofani giusto in tempo per il tramonto.
Li’ per pura coincidenza ritrovo Paolo con cui vado a cena prima di piantare la tenda sui giardini del paese accanto ad un paio di svizzeri.
Nella notte il numero di tende crescera’ per poi calare al mattino via via che i primi riders ripartono verso il traguardo. Dopo essermi dato appuntamento con Paolo per colazione partiamo alla volta di Orbetello: abbiamo deciso che ce la possiamo fare e di chiudere il Trail il quarto giorno!
L’ultimo giorno mette a dura prova il fisico anche vista la stanchezza accumulata nei giorni precedenti: la mia si vede gia’ dal mattino visto che riesco a spalmarmi nuovamente per terra questa volta davanti ad un incredulo Paolo.
Nonostante questo procediamo e dopo aver ammirato Sorano e Pitigliano nel pomeriggio raggiungiamo finalmente l’arrivo festeggiando con birra e panini. Come ciliegina sulla torta, dopo qualche ora ci raggiungono per i festeggiamenti anche Lorenzo e Antonio che non hanno resistito e hanno deciso di chiudere anche loro l’avventura iin quattro giorni. Una gran bella prova considerando la partenza la mattina da Pienza!
Dopo aver passato un giorno di meritato riposo in spiaggia ad Orbetello mi accingo ad andare a casa dei miei genitori quando, grazie ad uno zelante bigliettaio, scopro che la tratta ferroviaria tra Grosseto e Siena non e’ attrezzata per il trasporto bici e non posso salire sul treno con la mia bicicletta.
Non so se il famoso detto “hai voluto la bicicletta, ora pedala“ sia stato coniato da uno sfortunato ciclista alle prese con Trenitalia, ma a me non e’ rimasto che fare quello: sono saltato nuovamente in bici e ho pedalato per altri 130km di bellissime strade Toscane passando per il Passo del Lume Spento e Montalcino ed arrivando finalmente a Cortona (AR) in serata.
Oltre alle cicatrici per le cadute, il Tuscany Trail mi ha lasciato bellissimi ricordi e mi ha consentito di raccogliere oltre 2.000 sterline per aiutare la ricerca sul cancro.
Mi anche lasciato tanta voglia di riprendere la bici e fare altre avventure simili e cosi’ dopo il Tuscany ho affrontato la Badger Divide in Scozia (3gg, 350km, 5000m+) e piu’ recentemente ho pianificato e completato un giro in solitaria da Pescara a Cortona, passando per il Gran Sasso e i Sibillini e attraversando l’Umbria (4gg, 425km, 9000m+).