Terminologia dei copertoni: una guida
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Viaggiare equipaggiati con il minimo indispensabile per esplorare nuovi territori, che sia una notte o un mese intero
Sono la parte fondamentale per un’uscita di successo, cerchiamo di capire quali sono
e perchè
Rubrica a cura di BikepackingChef™ su come e cosa cucinare nei nostri viaggi.
Ricette, ingredienti e consigli.
Che cosa è necessario caricare nelle proprie borse per affrontare un viaggio di più giorni in perfetto stile bikepacking?
Sono tantissime le biciclette in commercio
e tutte abbastanza valide,
ma come fare a sceglierne una
rispetto ad un’altra?
Gli accessori sono veri e propri
compagni a cui ci affezioniamo.
Come puoi sapere se fanno al caso tuo?
Li abbiamo messi alla prova per te.
Lasciati ispirare e smetti di sognare,
prepara il necessario e gira anche tu il video del tuo prossimo viaggio
Vuoi pianificare il tuo prossimo viaggio ma non trovi le informazioni che vorresti sapere?
Cerca la tua destinazione fra i nostri racconti
Acquistare soluzioni già pronte è sicuramente
la migliore scelta, ma spesso purtroppo
non troviamo ciò che cerchiamo
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Dopo anni a mangiar barrette confezionate credendo non ci fossero alternative a snack comodi da portare con se ho vissuto una fase di ripudio verso ogni cosa dolce e confezionata dagli slogan eclatanti e dall’unico risultato di farti bere una borraccia tutta d’un fiato. Ho così passato molto tempo alimentandomi male ogni volta che pedalavo e spesso non avendo snack tra un pasto e l’altro (scelta spesso infausta). Ho poi iniziato a cercare alternative e, non trovando nulla che mi soddisfacesse, ho iniziato a pensare di prepararmi da solo degli snack che mi piacessero.
Ho provato un po’ di ricette trovate online qua e la, ricche di grassi o senza zuccheri, con la frutta o con il cioccolato, cotte o senza cottura, insomma di ogni tipo.
Dopo vari tentativi sono arrivato alla quadra con questa ricetta che vi consiglio di provare, è adatta anche a chi non ha dimestichezza con i fornelli, si prepara in 5 minuti e si cuoce in 20, costa poco e soddisfa anche i palati raffinati (Francesco non ne fa più a meno). In più, cosa non da poco, si può adattare a seconda dei semi a nostra disposizione, mantenendo il rapporto corretto tra gli ingredienti di base.
Potete utilizzare i semi che più preferite, ad esempio i semi di zucca, semi di papavero etc. Per quanto riguarda i fiocchi d’avena potete usarli sia interi sia spezzati, io li preferisco interi, mi sembra si “comportino” meglio. I datteri, se riuscite a trovarli, vi consiglio quelli del tipo Medjoul che sono molto più carnosi rispetto agli altri. Anche il miele potete usare quello che preferite o quello che avete a disposizione, ma se è assai fluido è più comodo quando arrivate a mescolare gli ingredienti.
Iniziamo con tritare le mandorle (potete utilizzarle sia pelate che non, come vi piacciono o come le avete a disposizione), non devono essere troppo sottili, non una farina insomma. Togliamo poi il seme ai datteri e tritiamo pure quelli, in modo da farne una poltiglia assai omogenea. Uniamo quindi i datteri, le mandorle tritate, i fiocchi d’avena, l’uva sultanina e i semi, mescoliamo bene e quindi uniamo zucchero e miele. Mescoliamo con una spatola o un cucchiaio per qualche minuto in modo da ottenere una consistenza assai omogenea. Uniamo quindi l’amido di mais, mescoliamo per farlo incorporare e uniamo poi un paio di cucchiai d’acqua sempre mescolando. Versiamo l’impasto su una placca rivestita con carta da forno e modelliamo in un panetto rettangolare dallo spessore di 1cm circa (premete bene con le mani in modo da compattare il tutto). Inforniamo a 180° per 20 minuti con forno statico. Tagliate le barrette ancora calde, fate freddare e poi incartatele singolarmente con carta forno o stagnola.
Le barrette così fatte si conservano tranquillamente diversi giorni anche fuori dal frigo. In frigo si conservano ovviamente meglio. In freezer si seccano un po’, ma nulla di grave.
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